L’Ing. Giuseppe Grande opera dal 1977 come progettista strutturale di opere in acciaio.
Inizialmente negli uffici tecnici di aziende di carpenteria metallica, successivamente come libero professionista.
Ha progettato: capannoni per uso industriale, agricolo, zootecnico, silos, edifici multipiano in acciaio, scale di sicurezza, adeguamenti antisismici, sopraelevazioni in zona sismica, strutture per fotovoltaico, attrezzature per la sicurezza sul lavoro.
Le progettazioni sono state accompagnate da prove di laboratorio, ricerca e sperimentazione.
L’obiettivo costante negli interventi progettuali è stato quello di imprimere competitività alle costruzioni metalliche rispetto alle costruzioni in c.a. ordinario o c.a.p. ed anche rispetto alle costruzioni metalliche con schemi strutturali oramai datati.
Nei capannoni soggetti a forti carichi da neve i nuovi schemi statici individuati hanno permesso significative economie nella realizzazione delle strutture metalliche.
Nel 1.986 ha abbandonato gli schemi statici a travi reticolari per introdurre le travi laminate ad anima piena, migliorando ancora la competitività, la qualità e la durabilità delle costruzioni metalliche.
Dal 1.999 propone strutture multipiano con pilastri tubolari circolari riempiti di calcestruzzo ottenendo il miglioramento delle caratteristiche antincendio delle strutture metalliche e della duttilità sismica.
Le sperimentazioni e le prove di laboratorio hanno consentito di stabilire legami stress-strain del calcestruzzo di tipo incrementale, fino alla rottura, superando i noti risultati dei lavori dei modelli teorico-sperimentali di Mander, Kent e Park (1971), Scott (1982), Paulay e Priestley (1991), Monti-Nuti (1992), Mohd-Yassin (1994), Monti-Nuti-Santini (1996).
Questi autori non hanno esibito risultati di incremento delle resistenze (stress) oltre il massimo raggiunto per la soglia (strain) ε=0,002 oppure tali incrementi di resistenza non erano significativi.
Con il superconfinamento, nei pilastri tubolari circolari, la dilatazione del calcestruzzo, in prova assiale monotona, passa da uno strain convenzionale ε=0,002 fino ad ε=0,12 ed oltre.
Con gli ovvi vantaggi:
- resistenze del calcestruzzo da tre a quattro volte quelle su cubetto libero,
- zone vicine al nodo confinato che realizzavano meglio la verifica della Gerarchia delle Resistenze.
Dal 2005, dopo la formazione come Tecnologo del calcestruzzo, propone l’impiego del calcestruzzo ultraleggero polistirenico in sostituzione di quello ordinario per la realizzazione di solai ultraleggeri, con gli accorgimenti strutturali del caso.